Contratto transitorio
In un'epoca in cui domina la sharing economy, questa è la formula maggiormente apprezzata per l'affitto di una stanza per il semplice motivo che è quella che pone meno vincoli a entrambe le parti. Dal punto di vista della durata, il contratto transitorio prevede un minimo di 1 mese e un massimo di 18 mesi e non sono previsti rinnovi automatici, se non mediante stipula di un nuovo contratto. I vincoli temporali, inoltre, possono essere giustificati tramite documentazioni da allegare al contratto di locazione, sia da una parte che dall'altra. Pertanto, il conduttore che necessita di un alloggio per far fronte alle esigenze lavorative di un contratto a tempo determinato, può far valere la sua esigenza. Allo stesso modo, il locatore che desidera affittare la stanza solamente per un periodo stabilito, che per esempio corrisponde al periodo di permanenza di un figlio all'estero, può farlo presente durante la stipula, in modo tale che non vi possano essere azioni di rivalsa. Anche i contratti transitori devono essere redatti per iscritto e devono essere registrati, al pari di quelli a canone concordato e liberi.